(994) L'ora d'aria dell'albergatore

Quante volte capita che la gente che ci circonda non si rende conto che spesso fuori dal lavoro abbiamo bisogno di "staccare? Sei un farmacista, esci con gli amici e tutti ti chiedono consigli su acciacchi ed improbabili malori; lavori nell'informatica ed a fine giornata, dopo aver risolto i casini fatti dai clienti, ti tocca pure sistemare gratis i computer degli amici; sei cuoco e la gente ti parla sempre e solo di cibo come se fosse l'unico argomento della tua vita e così via.

Per chi lavora in albergo, specie in quelli più piccoli, la situazione é leggermente diversa: nella maggioranza dei casi l'albergo é al tempo stesso anche l'abitazione dell'albergatore, per cui infilarsi nel proprio appartamento a fine turno non aiuta molto a "staccare" dal lavoro poiché, bene o male, si resta sempre nello stesso ambiente (anche se ci si barrica chiudendo tutte le imposte).

Se si vuol godere di un'oretta di pausa é necessario allontanarsi fisicamente dal proprio albergo-casa anche se bisognerà essere comunque sempre rintracciabili avendo sempre con sé il cellulare acceso poiché in ogni momento potrebbe "succedere qualcosa" (Quante volte, nel bel mezzo dell' "ora d'aria", sono arrivate telefonate del tipo "Sono arrivati i Rossi: han prenotato una doppia ma sono in 4 e non vogliono sentir ragioni, per favore vieni subito!").

Nell'ora libera non ci si può allontanare granché e poiché si vive in una località turistica  dove é altissima la probabilità di incrociare i propri clienti in spiaggia, nei bar, nei parchi della zona ecc bisogna arrendersi all'evidenza, ed evitare i luoghi più frequentati e piacevoli, poiché appena i tuoi clienti ti vedranno, non potranno non venirti a parlare, così come tu, non potrai evitare di mostrarti al solito accomodante e interessato anche se ti dicono sempre le stesse cose che dicono tutti i turisti che vengono nella zona e ti fanno le stesse domande che senti da una vita.

Va a finire che per avere un'ora di libertà t'imbuchi di continuo a casa d'amici, nelle palestre più scalcinate della periferia o nei cineclub pomeridiani a vederti assurdi film ungheresi dove almeno hai la certezza di non incontrare i tuoi clienti per 60 minuti.

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