(1108) Quel senso di insicurezza

Ecco una situazione che ogni tanto capita a gestori di B&B o alberghi a conduzione familiare (dove spesso la famiglia vive nell'albergo stesso).


Un ristoratore, un libraio, un artigiano o un parrucchiere giunti a fine turno possono chiudere baracca e burattini e godersi qualche ora di sonno. L'albergatore al contrario ha un'attività in funzione 24h/24h ed ha costantemente clienti in casa, giorno e notte. E'una cosa a cui ci si fa l'abitudine anche se tuttavia una certa "tensione" per quanto sottile, permane sempre, fintanto che ci sono ospiti in casa.


Capita a volte che si dia alloggio a clienti strani e che per qualche motivo, a pelle, si "senta" che con loro c'é qualcosa che "non va". Dopo tanti anni s'impara a cogliere al volo certi segnali: modi di fare, espressioni, atteggiamenti, tipo di linguaggio. Saper riconoscere l'eventuale fonte di guai é il primo mezzo di difesa! Per fortuna sono falsi allarmi ma molte volte ci si becca.


Ecco che non si dorme più. "Ci sono quei due ragazzi della 106 che hanno qualcosa di strano. Non mi convincono. Che siano ladri?". Capita che nel bel mezzo della notte si senta l'impulso di fare un giro d'ispezione in albergo (che é al tempo stesso casa propria) perché quei clienti che sono appena arrivati fanno paura.


(NB: non si può cacciare un cliente semplicemente perché "non piace" o "ha qualcosa di strano". Ciò comporta che a volte bisogna ospitare "in casa" persone strane e inquietanti che al di fuori del lavoro si farebbe di tutto per tener lontano)

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